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I NOSTRI PROGETTI

"La conoscenza diretta della realtà è strumento

indispensabile per formulare un'opinione critica."

György Lukács

Dal 2013 oltre 18.000 ragazzi sono stati coinvolti nelle attività dell'associazione visitando gli ex campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau (Polonia), Mauthausen-Gusen (Austria) , Dachau, Sachsenhausen e Ravensbruck (Germania) e Terezin (Repubblica Ceca) e le città di Barcellona, Berlino, Budapest, Cracovia, Monaco, Praga, Sarajevo e Vienna.

 

Il termine "memoria" deriva dalla dea greca Mnemosine, la madre delle Muse, che donava a poeti e saggi la capacità di tramandare il passato e una sorta di immortalità agli uomini le cui gesta venivano ricordate. La rilevanza fondamentale della memoria è il suo indelebile legame con il presente, da cui dipende: è sempre dal presente che si ricorda, ed è a partire dal presente che avviene la negoziazione della memoria, sia in termini di interpretazione del passato che di strategie di selezione con cui si decide cosa ricordare e cosa dimenticare.

La nostra memoria è la nostra cultura, è ciò che siamo, sono i nostri valori e i nostri principi. È la chiave di comprensione del presente. Per questo, per iniziare qualunque percorso, è necessario partire da qui.

Le ossa dei nostri progetti sono i viaggi. I musei e i luoghi della memoria hanno principalmente una funzione di trasmissione del passato nei confronti delle generazioni future che non ne hanno avuto conoscenza diretta. Studiare la storia e le storie che la compongono è fondamentale per capire e per conoscere; ma attraversare i luoghi in prima persona, per il nostro modo di approcciare il mondo, significa avere un accesso diretto ed emozionale alla realtà. Il viaggio è dunque un’esperienza testimoniale insostituibile nella sua intensità e immediatezza, che porta a vivere su di sé il passato, rievocarne la sofferenza e in qualche misura farla propria, diventando in qualche modo parte della storia che si sta apprendendo. 

 

I muscoli dei nostri progetti sono il dialogo e il confronto. Dialogare significa in primo luogo essere stimolati ad argomentare, a ragionare sulle proprie idee, e quindi a rafforzarle o abbandonarle, ma sempre con spirito critico e mai come adesione passiva. Dialogare richiede esercizio. Il concetto di libertà come partecipazione, alla base della Carta costituzionale che regola la nostra vita sociale e individuale, esprime la nostra potenziale possibilità di avere una voce in capitolo nelle grandi decisioni che condizioneranno la vita di noi stessi e della nostra comunità.

E implica che si agisca insieme. La ragione per cui abbiamo deciso di lavorare sulla memoria con i giovani e le giovani è che insegnare ai futuri autori della nostra società che la loro opinione può e deve avere un peso, costruire e rafforzare il loro e il nostro spirito critico, ragionare e dialogare con loro, significa dare un’opportunità realistica ai migliori mondi possibili che immaginiamo. Significa non voler perdere a tavolino la battaglia per i nostri diritti, presenti e futuri.

CALENDARIO PROGETTI

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