“Fare memoria” a scuola: un problema o un'opportunità?
La scuola è lo strumento formativo per eccellenza nella costruzione delle generazioni del futuro. Per questo proponiamo le nostre attività all'interno delle classi, perché rappresentino anche un'occasione di sperimentazione di nuovi approcci educativi che, affiancati ai metodi dell’insegnamento curriculare, possano favorire la crescita di una generazione responsabile, consapevole delle sfide del presente e del futuro, critica e plurale.
I progetti che proponiamo prevedono momenti di confronto e di ragionamento su alcuni temi fondamentali per comprendere il mondo che ci circonda.
Per raggiungere questi obiettivi, riteniamo fondamentale lavorare con gli insegnanti, che sono l’anima e l’ossatura del percorso di educazione e crescita personale dei ragazzi e che li accompagnano quotidianamente, garantendo la continuità necessaria a ogni percorso di formazione. Con questi presupposti, proponiamo percorsi di approfondimento con cui affiancare i professori, mettendo loro a disposizione l’esperienza che il nostro gruppo ha maturato negli anni lavorando con i ragazzi e i risultati delle ricerche sui temi didattici, civici e storici maturati grazie al rapporto instaurato con Università, docenti ed esperti.
OBIETTIVO DEI CORSI
La legge dello Stato che istituisce il Giorno della Memoria, nel 2000, ci richiama ad assolvere un obiettivo pedagogico “affinché simili eventi non possano più accadere”. Eppure, chiunque si occupi di questi temi sa che serpeggia, nelle scuole e nella rete, un pensiero a suo modo ribelle e anti-mainstream che, dal rifiuto, può arrivare e talvolta arriva alla negazione della Shoah. Come ci siamo arrivati? Sono stati fatti degli errori? C'è modo di rimediare?
Negli ultimi anni abbiamo accompagnato migliaia di studenti in diversi luoghi della memoria, e ad Auschwitz in particolare. Li abbiamo formati e poi abbiamo viaggiato con loro, la prima generazione cresciuta sotto il cono di luce del Giorno della Memoria, in un clima culturale spesso dato per scontato. Tuttavia non sempre viene chiesto ai ragazzi di interrogarsi sul perché, da quando loro hanno memoria, nei dintorni di ogni 27 gennaio si parla di Shoah.
A nostro avviso, il caldendario della memoria – e non solo il 27 gennaio – può essere un'opportunità di crescita, di apertura di spazi di confronto e di riflessione, innanzitutto tra i banchi di scuola.
TARGET
Docenti di tutte le discipline delle scuole medie superiori
I TEMI TRATTATI
- Modulo 1: “Fare memoria” oggi, a partire dall'immaginario comune
- Modulo 2: Quale storia: le vittime, i carnefici o “gli spettatori”?
- Modulo 3: La memoria senza i testimoni: le narrazioni come strumenti didattici
- Modulo 4: I luoghi di memoria: immagini e viaggi, emozioni
- Modulo 5: La Storia e il presente
DURATA
Due mezze giornate
UTENZA
da 10 a 30 persone
MODALITÀ
In presenza